L’Europa verso il 1900 aveva una formidabile crescita economica e sviluppo industriale. I primi aerei avevano già decollato. La bicicletta diventava di moda mentre l’automobile restava un lusso. I lavori erano facilitati dall’introduzione e dall’utilizzo di nuovi apparecchi. Le case, per esempio si attrezzavano di macchine da cucire. Nel lavoro d’ufficio c’era la macchina da scrivere e il telefono. I più ricchi vivevano quello che si chiamava “La Belle Epoque”.
Prima della guerra in Europa, una minoranza deteneva il potere e il denaro, Nascevano i partiti socialisti che prendevano un gran numero di consensi, proponendo delle riforme basate su una divisione più equilibrata della ricchezza. Gli operai tendevano ad unirsi per migliorare le loro condizioni di vita e lavorativa.
All’inizio del 20° secolo, il confort e la vita furono migliorate grazie ai progressi tecnologici, scientifici e industriali. ci si spostava in vettura o in bicicletta, l’alimentazione era più ricca e variata… l’Europa dominava il mondo. La Francia, la Gran Bretagna e la Germania volevano essere sempre più potenti e per rispondere ai loro bisogni in materia prima e manifestare la loro forza, conquistarono e si divisero territori come l’Africa, l’india e l’Oceania.
Per fare funzionare le loro industrie sempre più numerose avevano bisogno di materia prima, che mancava e che si procurarono altrove, come la gomma, lo zucchero, il cotone e gli olii vegetali. Mandarono nelle loro colonie conquistate all’altro capo del mondo, dei soldati, commercianti e missionari che sottomisero con la forza, le popolazioni ritenuti inferiori, con il pretesto di portare la civilizzazione. i francesi avevano colonie in Indocina, Africa del Nord; i britanici in India, Egitto e Africa del Sud, gli olandesi in Indonesia… La Russia si accontentava del suo imenso territorio, quanto a la Germania mancava di possedimenti coloniali. Per le grandi nazioni , i territori stranieri non erano soltanto una risorsa di richezza ma un segno di potenza e in caso di conflitto, ottime fonti di posizioni strategiche. Ognuno invidiava la posizione dell’altro.
Ogni nazione pensava che l’altro invidiava la sua prosperità. Tutti credevano di essere circondati da nemici. La scuola insegnava l’Amore e il senso del Dovere per la Patria.
Per i francesi il pericolo arrivava dall’Est. I tedeschi coltivavano la paura per gli slavi. I russi temevano i tedeschi e gli orientali. Mentre gli italiani diffidavano degli austriaci… Per proteggere i loro interessi comuni, queste nazioni crearono delle alleanze. La Germania, l’Austro-Ungheria e l’Italia formarono la Triplice-Alleanza. La Francia, la Gran Bretagna e la Russia la Triplice-Intesa.
Nel 1914, la situazione in Europa era molto tesa. L’assassinio dell’Arciduca Francesco-Ferdinando, erede del trono Austro-Ungarico, e della sua sposa a Sarajevo era la scintilla che esplodeva. Per l’Austro-Ungheria era l’occasione per regolare i conti con la Serbia. Mentre la Germania sosteneva la posizione Austro-Ungarica, la Russia intendeva difendere la Serbia. L’ingranaggio delle alleanze si metteva in moto. La guerra che covava già da molti anni, scoppiava.
L’ordine era di passare all’assalto, bisognava salire sulla scaletta, per superare il parapetto, uscire allo scoperto, gettarsi sotto il filo spinato che proteggeva le trincee nemiche. i più fortunati avevano una pinza per tagliare il filo di ferro. Di fronte, le mitragliatrici entravano in azione e molti uomini cadevano prima di avere raggiunto il filo spinato. Quelli che ci riuscivano, saltavano nelle trincee avverse, lasciando i loro fucili ingombranti per battersi con la loro paletta o il loro pugnale.
Inverno con 9 metri di neve molte vittime di slavine.
Continua la guerra di mine
Le schematiche aride notizie sulle operazioni non possono evidentemente dare un’idea degli attacchi all’arma bianca, delle notti di vedetta solitaria a quasi 3000 m d’inverno a 30 gradi sotto zero nella tormenta, dell’angoscia nelle trincee fra la pioggia delle granate durante un bombardamento, della insostenibile attesa precedente lo scoppio della mina sotto la propria caverna.
Dopo le battaglie del Piave e del Monte Grappa e di Vittorio Veneto.
25 ottobre: In Ampezzo inizia la ritirata austriaca; segue il caos di migliaia di militari in fuga, di veicoli stracarichi di soldati laceri ed affamati, passaggio di sbandati senza disciplina.
4 Novembre: Termina la guerra. Armistizio di Villa Giusti tra Italia e Austria.
7 novembre: Arrivano a Cortina in automobile due ufficiali italiani in avanscoperta; le truppe rioccupano il paese il giorno 10; anche stavolta non si organizzano festeggiamenti; troppe vittime e troppi disastri impedivano manifestazioni di giubilo.
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