The order was to go on the assault, you had to climb the ladder, to overcome the parapet, come out into the open, throw yourself under the barbed wire that protected the enemy trenches. the lucky ones had pliers to cut the iron wire. In front, the machine guns went into action and many men fell before reaching the barbed wire. Those who did, jump into the adverse trenches, leaving their bulky rifles to fight with their headstock or dagger.
January: Winter battle in the Carpathians.
22 March: The Russians occupy the fortified town of Przemysl; among the 120.000 prisoners there are some Ampezzani. 40.000 Austro-Hungarians die during the siege .
6 February: The Austro-Hungarian offensive begins by the river San; the PASQUA battle.
The soldiers who die in the battle are to be added to those who freeze to death, of hunger, typhus, cholera and diseases caused by lack of hygiene, slime, dirtiness, lice and deafening noises.
The human losses are huge on that very long front: about one death per linear meter on each side!
More than 40 Tiroleans from Ampezzo fall on that front, included some missing soldiers.
In Ampezzo there is great sorrow and sadness for the victims. Since the best working force is absent, the economy and the people’s morale feel deeply affected too. Both the town council and the citizens subscribe such an amount of war loans which was defined “fabulous”.
After a year of neutrality, the number of Italians who supported a war on the Habsburg Empire’s side was diminishing. Italy took advantage of the situation and began to double cross; on the one side it claimed the assignment of Trento and Trieste from Austria, in return for a possible cobelligerency; on the other it made contact with France and Great Britain in order to obtain
even more than that in exchange for the opening of a third front.
It was dangerous for Austria to yield to the Italian claims because it would have started a chainreaction in other nationalities of the Empire, thus ? causing its downfall as actually happened in 1918.
The Irredentists from Trento were 5%; those from Ampezzo fewer than those.
In order not to open another front against Italy, Vienna declared for greater concessions up to offering the entire Trentino, excluding the Ladin Valleys and Ampezzo. However the new Allies offered even more to Italy: the entire South Tirol up to Brennero, Istria , Dalmatia, the protectorate over Albania and other minor territories (not theirs); they made also a secret agreement according to which they bound themselves to come into the war on the Entente’s side within one month. The decision was taken without consulting the will of the nation.
In Italy the majority was in favour of peace. The Catholics, many socialists and Giolitti, Prime Minister up until 1914, declared their neutrality. The interventionists against Austria, headed by Cesare Battisti, Gabriele d’Annunzio, Ettore Tolomei and Benito Mussolini, were a minority.
They were supported by the industry and by the king himself who on 16 May confirmed the interventionist Salandra as Prime Minister. Groups of armed people threatened the members of Parliament and of the Senate who did not want to vote for the war.
How much suffering and how many deaths could be avoided and how many profits lost for the industry.
18 April: Sunday: in Cortina general medical examination for call-up for men aged from 37 to 42.
26 April: Italy, France, Great Britain and Russia sign the Treaty of London thus binding Italy to come into the war on the Entente’s side within a month from then.
2 May: Austro-German victory against the Russians in Gorlice. Poland is given back to the Habsburg Empire.
3 May: Italy advises Vienna and Berlin that it re-treats and abandons the Triple Alliance.
Austria, as the declaration of war was a matter of days, increased the offer of cessions, but to no use. The very long border with Italy was all dismantled and undefended. A restless activity started in order to make up the resistence. It was decided to abandon the Valley of Ampezzo in order to gather the available troops in strategic points where some trenches were quickly prepared. The military Commands, aware of the inadequacy of the defences, resigned to losing South Tirol.
Nel 1915 quando l’Italia entrò in guerra, la tranquillità delle Dolomiti venne sconvolta dal rumore delle armi. Un continuo movimento di uomini e mezzi agitò una Comunità parsimoniosa e tranquilla.
16 maggio: In Ampezzo si chiamarono alla visita militare tutti i non ancora arruolati dai 16 ai 20 e dai 43 ai 50 anni, inquadrati negli Standschützen, tiratori al bersaglio, o nel Landsturm ( leva in massa).
Viene consegnata la divisa con l’aquila tirolese. Costituiscono il II° Zug (plotone), IV Compagnia del Battaglione Enneberg – Marebbe. Molti abbandonarono il paese.
Il fronte si snodava a nord di Cortina. Vennero chiamati alle armi 669 ampezzani,. più 35 lavoratori e mandati a difendere il fronte austriaco.
19 maggio: Furono avviati sul Son Pouses 135 Standshützen con 60 capi di bestiame.
Gli Ampezzani potevano vedere le loro case e i parenti. L’angoscia e la sofferenza non avevano limiti.
20 maggio: Alcuni Ampezzani, simpatizzanti per l’Italia, sono internati dall’autorità austriaca a Katzenau (presso Linz). I feriti dalla Galizia sono trasferiti in altri ospedali dell’Austria.
Cortina si svuota in un clima di timore e speranza. Il Parroco-Decano, don Antonio Pallùa, esorta la gente a non partire.
22 maggio: I soldati tirolesi rafforzano Son Pòuses e altre posizioni strategiche dal Col di Lana al Monte Piana.
23 maggio: L’Italia dichiara guerra all’Austria, comunicando l’inizio delle ostilità per la mezzanotte.
24 maggio: Ore 18. Gli Italiani varcano il confine ad Acquabona. Ampezzo è sgombra da qualche giorno, ma invece di ordinare agli ufficiali di avanzare, approfittando della debolezza dell’avversario, il generale Nava li invita ad attendere… Gli Italiani non si muovono. Nelle prime due settimane, sfruttando la loro superiorità, potrebbero occupare non solo la Pusteria, ma puntare al Brennero.
27 maggio: Dal Passo Tre Croci-Crojes scendono alle 16,45 otto fanti della Brigata Marche e entrano in Cortina, proseguendo per Zuèl, senza imbattersi in alcun soldato austriaco.
29 maggio: Cortina è occupata senza colpo ferire, dal 23° Reggimento della Brigata Como.
Ore 4 pomeridiane.
I soldati rimasero delusi per la freddezza con cui furono accolti; ma non si poteva pretendere che gli Ampezzani, vecchi, donne e bambini, provassero simpatia per invasori indesiderati e armati che si apprestavano a combattere e forse uccidere i loro figli, mariti, padri e fratelli, dai quali si trovavano separati per colpa loro.
Si udirono i primi quattro colpi di cannone.
Gli alberghi furono requisiti; quasi tutte le case dovettero ospitare ufficiali e militari. A seconda della situazione erano presenti in Ampezzo da 20.000 a 30.000 soldati. Sul territorio sorsero attendamenti, baracche, magazzini, trincee, strade, camminamenti, ospedaletti, cucine, stalle, osservatori ecc.
4 giugno: Cominciano a sparare tutto il giorno da Son Pòuses
Invece che avanzare subito gli Italiani si sistemarono in paese e sulle alture. Così avvenne quello che gli Austriaci chiamarono “un miracolo militare”. I primi giorni furono determinanti per tutto l’andamento della guerra. Per gli Italiani l’inazione fu un errore fatale, che costò in seguito decine di migliaia di morti. Per gli Austriaci un colpo di fortuna insperato e incredibile.
E’ fondamentale ricordare che su tutto il fronte, l’Austria ebbe sempre intenzioni difensive e non pensò mai a grandi avanzate. In base al concetto difensivo e per mancanza di forze, gli Austriaci si limitarono ad impedire passaggi.
Eccetto arretramenti di poco conto, la linea difensiva austriaca rimase pressoché invariata fino alla fine del conflitto. Gli Italiani non riuscirono mai a sfondare in profondità, nonostante gli sforzi e le apocalittiche mine.
Giugno “Per sospetti e denunce vennero internati in Italia parecchie persone” accusate di essere filo-austriacanti.
Le operazioni sul fronte ampezzano
7.16 giugno: Primi attacchi italiani inutili, a Son Pòuses e Val Gòtres
10 giugno: Gli Standschützen ampezzani da Son Pòuses sono trasferiti sul Col di Lana
13 .15 giugno: Assalti inutili a Gòtres e Son Pòuses con gravi perdite.
15 giugno: Combattimenti a Fontana Nègra, Col di Bos, Intrà i Sasc, Sas de Strìa presto interrotti per il gran numero di morti e pochi risultati.
5 .11 luglio: Vari assalti Intrà i Sas e sul Sas de Strìa, senza risultati.
7.11 luglio: Conquista della Forcella del Col dei Bos, e Cima Bos.
20 luglio: A Fontana Nègra muore il gen. Antonio Cantore.
30 luglio: Viene occupato il gruppo del Cristallo dagli Italiani.
2 agosto: Viene conquistata la forcella di Fontana Negra.
8 .9 agosto: Altri assalti Intrà i Sas e il Sas de Strìa senza risultato.
Agosto: Gli Alpini occupano il crinale del Cristallo. Attacchi disastrosi nella zona di Cima Falzàrego, Forcella Travenànzes, Foràme, Costabella.
Da settembre a ottobre assalti italiani sulle pendici Nord del Cristallo, Costabella, Foràme, Rauchkofel.
Settembre: inutili assalti italiani sul Castelletto, mentre riescono a sistemarsi sulla cengia Martini del Lagazòui.
18 settembre: Conquista Italiana della Tofàna de Rozes.
18 ottobre: Gli Italiani conquistano Cima Falzàrego. Occupata la cima del Sas de Strìa, muore sottotenente Mario Fusetti, ma poco dopo è rioccupata dagli Austriaci.
20.26 ottobre: Combattimenti gruppo del Cristallo-Foràme.
24.28 settembre e 17.31 ottobre: Inutili attacchi al Castelletto.
24 ottobre: Tentativo italiano di superare Ruffiedo per avanzare invano verso Cimabanche – Sorabànces.
7 novembre: Gli Italiani conquistano e perdono la cima di Col di Lana
2020 Ⓒ Museo della Grande Guerra "Tre Sassi" Cortina d'Ampezzo